Giunge alla nostra osservazione una donna di 85 anni affetta da dolore lombare cronico. L’analisi del contesto socio-familiare evidenzia che si tratta di una persona molto motivata e reattiva, coniugata e con figli grandi. La donna è in sovrappeso [Body Mass Index (BMI) 29,1], affetta da esofagite da reflusso, cardiopatia ischemica cronica, ipercolesterolemia e osteoporosi. Assume terapia con isosorbide mononitrato 40 mg/die, lansoprazolo 30 mg/die, simvastatina 20 mg/die, acido zoledronico 5 mg annuale e vitamina D. Tre anni prima della visita aveva avuto un episodio di dolore severo, a irradiazione assiale, in sede dorso-lombare; al controllo Rx emerge un crollo vertebrale del corpo di L1, con modesta protrusione dello spigolo inferiore del muro posteriore, che determina restringimento del canale midollare in detta sede ). Alla visita la paziente riferisce un dolore progressivamente ingravescente, continuo ipotrofia muscolare dei quadricipiti, della muscolatura della loggia anterolaterale della gamba e tricipite della sura, contrattura muscolare paravertebrale lombare, ipostenia degli arti inferiori con netta prevalenza destra, forte limitazione antalgica alla mobilizzazione del rachide, presenza di evidenti trigger point miofasciali, la cui palpazione determina irradiazione del dolore ai glutei bilateralmente. Emerge un quadro di forte impatto funzionale sulle comuni attività quotidiane e sulla capacità di deambulazione, e limitazione della qualità del sonno giudicato non ristoratore. Terapia precedente: Terapia farmacologica a base di paracetamolo 500 mg e FANS (sconsigliati dal cardiologo e dal medico curante) assunti in modo confuso. Gli viene praticato un cilclo di12 infiltrazioni paravertebrali di Ossigeno-ozono con notevole riduzione della sintomatologia algica dopo la quarta seduta e recupero parziale sulle comuni attività quotidiane e sulla capacità di deambulazione,associate a trattamento fisioterapico riabilitativo.